In memoria di Francesco Marino Morando

La comunità dell’Istituto Giuseppe Garibaldi saluta con profonda commozione Marino Morando, docente, preside e guida esemplare

La comunità dell’Istituto Giuseppe Garibaldi saluta con profonda commozione Marino Morando, docente, preside e guida esemplare.  La sua eredità vive nei valori che ha trasmesso e nell’impronta indelebile che ha lasciato in chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerlo.  Saremo sempre grati per il suo esempio e continueremo a onorarne la memoria attraverso il nostro impegno quotidiano nell’educazione.

La vita professionale di Francesco Marino Morando, docente e preside del Liceo Garibaldi, non si può racchiudere in un semplice faldone di documenti. È una storia ricca di dedizione e umanità, che preferiamo raccontare attraverso le parole di chi lo ha conosciuto da vicino: una collega che ha condiviso con lui anni di lavoro e un’alunna che lo ha avuto come dirigente.

 

È stato davvero difficile per me oggi, uscita da scuola, andare a dare l’ultimo saluto a Marino Morando, un ex collega, preside e leale amico.
Non solo sua figlia Elena, prima alunna e ora collega, Marta e Angela hanno perso una persona cara, ma tutti gli ex alunni e colleghi che mai dimenticheranno la sua straordinaria e rara autorevolezza che gli derivava dalla stima diffusa di cui godeva e la sua contagiosa capacità di affrontare tutto con leggerezza e sorriso.
Voglio ricordare e sintetizzare gli anni della sua presidenza con una frase che disse a tutti gli ex colleghi durante il primo collegio da preside: “la porta della presidenza da oggi resterà sempre aperta”.
Non era uno slogan, così è stato davvero sempre, non solo metaforicamente, perché durante la sua presidenza non c’era spazio per null’altro che la trasparenza o la condivisione con tutti i docenti di orizzonti di senso per la nostra scuola.
Lui non impartiva mai ordini, ma chiedeva consigli, poi agiva e spianava la strada agli altri, sopportava il carico maggiore, e soprattutto quella porta era sempre aperta ad un confronto costruttivo.
Alla base delle sue relazioni con i colleghi e con gli alunni sempre la trasparenza, che considerava valore fondamentale per un educatore perché genera fiducia ed annulla ogni diffidenza.
Disprezzava il potere, ma proprio per questo aveva un grande potere…
Ciao Marino, mancherai tanto, e il modo migliore per renderti omaggio credo sia di continuare il nostro impegno nei confronti delle nuove generazioni facendo tesoro dei tuoi insegnamenti e del tuo esempio, cioè sforzandoci di imitarti nella tua capacità di essere autorevole senza mai arrivare ad essere autoritario, nel praticare la trasparenza e nell’infondere serenità nell’ambiente scolastico.
Grazie di tutto, Marino!

Arrivava con la vecchia panda da San Pasquale, con lui alla guida pareva una scatoletta, mi stupivo che ci stesse all’interno dell’abitacolo, giacché per me era altissimo. E non era una considerazione solo oggettiva, il mio occhio espandeva quell’uomo oltre i suoi confini fisici perché lo consideravo un grande.
Pendolare come me, io alunna e lui Preside.
Marino Morando aveva la barba bianca sempre curata, aspettava e salutava tutti noi adolescenti sul portone dell’ingresso, ogni giorno.
Era di poche parole – e a tratti questo lo faceva apparire a noi studenti un timido burbero – e forse sapeva in cuor suo, che il loro uso non è essenziale per i grandi insegnamenti.
Difatti, non lo menzionava, né lo impartiva, semplicemente l’applicava in tutto quel che faceva, quel gran senso di giustizia ed uguaglianza, dentro e fuori la nostra scuola.
Lo sentii parlare per più tempo quando lui, il Preside in persona, ci venne a fare una sostituzione.
Una delle più belle ore passate al Liceo: me lo ricordo ancora, in cattedra, a chiacchierare della sua materia, che fino a quel momento detestavo e che da quell’istante in poi aveva preso un’altra forma. La lezione, così vera ed affascinante, mi aveva illuminato non solo sulla biologia e la chimica ma anche sulla consapevolezza del ruolo di certi insegnanti che possono segnarti a vita.
Rimarrai sempre il mio Preside, anche ora che non sono più un’alunna ed ho un altro dirigente, perché il seme che hai riposto in me, da amante della natura quale sei sempre stato, mi porta a ricercare i tuoi valori.
Buon viaggio Marino